Scopri le risposte alle domande più comuni sul progetto Bella Milano
Scopri le risposte alle domande più comuni sul progetto BellaMilano
Sostenere in generale categorie deboli, quali persone disoccupate ed estromessi dalla comunità sociale (“extra”), inclusi richiedenti asilo, consentendo loro di svolgere una attivita’ per sostenere la loro dignità e contemporaneamente migliorare l’ambiente cittadino con una miglior cura (“extra”) delle strade/parchi/giardini.
Il progetto vuole combattere il degrado urbano e il degrado sociale sostenendo le persone fragili che vogliano impegnarsi per la bellezza e cura delle città.
Ci auguriamo che, come ha detto don Virginio Colmegna, ……“Milano possa diventare, per l’intero paese, la città trampolino dalla quale prendere lo slancio per tuffarsi a capofitto nella sfida dell’accoglienza e della inclusione.”
Il progetto non si sovrappone al servizio Amsa ma lo integra: si tratta di “cura extra” e non solo pulizia periodica.
Il progetto prevede l'impegno giornaliero di operatori, italiani e stranieri, provenienti da fasce deboli, che si occupino di una cure "extra" dell’ambiente.
La convivenza nello stesso gruppo di lavoro di persone provenienti da diversi ambienti facilita anche uno scambio culturale ed un inserimento sociale utile a tutti.
È in collegamento, in quanto il servizio di “cura” e’ complementare a quello di pulizia e quindi i coordinatori di “bellaMilano” così come gli operatori, pur non essendo dipendenti AMSA , dovranno osservare regole di intervento approvate da AMSA.
Il progetto è per tutte le persone appartenenti alle fasce deboli, non solo per i richiedenti asilo; è per quanti siano disponibili a lavori socialmente utili.
Secondo la normativa italiana (ai sensi dell’art.22, D.Lgs. n. 142/2015) i richiedenti asilo nei primi mesi di permanenza in Italia hanno limitazioni nello svolgimento dell’attività lavorativa.
Non ricevendo alcuna retribuzione, il loro lavoro è volontario. Li ripaga comunque in termini di integrazione sociale, apprendimento e socializzazione.
I tirocinanti invece riceveranno la remunerazione prevista.
È previsto che a regime sia coperta l’intera città, su 9 aree corrispondenti ai municipi, con particolare attenzione alle periferie.
Per i primi 12 mesi con un pilota su 3 aree, per mettere a punto le attività del progetto ed eventualmente migliorare la operatività con i suggerimenti che verranno.
La squadra “tipo” è costituita da 6 persone, 1 assunto full time, 1 tirocinante full time, 4 volontari part time.
Si potranno aggiungere altri volontari in funzione di particolari necessità.
Le squadre saranno coordinate da 1 persona che avrà una visione e responsabilità globale del progetto a livello cittadino.
Il numero delle persone attive a regime dipenderà dal successo del progetto e dalla copertura economica; potenzialmente potrebbe essere dato lavoro socialmente utile a centinaia di persone.
Il progetto prevede che ci siano successivi passi di selezione e formazione che facilitino l’ingresso degli interessati nel mondo del lavoro.
La sperimentazione ha preso avvio a Milano solo il 12 dicembre, non sono quindi ancora disponibili dati che attestino il successivo inserimento lavorativo dei partecipanti.
Il costo di ogni squadra è dipendente dagli assunti e i tirocinanti che saranno remunerati secondo quanto previsto dalla normativa di legge. In aggiunta le spese di gestione e comunicazione del progetto.
La dimensione dell’area coperta dipende sue caratteristiche e dalla composizione delle squadre, in particolare dal numero dei volontari che saranno impegnati.
Il disegno iniziale prevede la cura di strade, parchi e giardini; ma il progetto è aperto e si potrà estendere in funzione delle richieste e suggerimenti dei cittadini e della copertura economica.
Il progetto è l’inizio di un percorso virtuoso: conoscendo meglio gli operatori attivi nel progetto, potranno essere avviati quelli con le opportune inclinazioni a progetti economicamente auto-sostenibili, con preliminare opportuna formazione.
A semplice titolo esemplificativo: raccolta di indumenti usati, recupero computer usati, recupero alimenti e imballaggi, piccole manutenzione di edifici pubblici, etc…
L’iniziatore del progetto ed il primo finanziatore è il comune di Milano.
Il progetto prevede che giunga ulteriore sostegno (nella forma di attività di volontariato e/o contributo economico) dai cittadini che credano nel progetto , aziende che credano nella “social responsibility”, enti pubblici, comunità europea. Si spera anche giungere a parziale auto-sostenibilità economica dalle attività remunerative svolte.
Il progetto lavora direttamente sul territorio, quindi l'azienda che volesse partecipare al progetto sponsorizzando una o più zone o una parte del progetto guadagnerebbe in visibilità più o meno legata al territorio.
Le modalità saranno discusse e concordate nel colloquio che seguirà la compilazione del modulo online.
La responsabilità sociale è un valore sempre più diffuso e importante per le aziende e inoltre in questo caso che l’immagine aziendale avrebbe certamente beneficio da una partecipazione opportunamente comunicata.
Il Consorzio Farsi Prossimo è una Società Cooperativa Sociale onlus nata nel 1998 e promossa da Caritas Ambrosiana. E' costituito da 11 cooperative sociali che operano prevalentemente sul territorio della Diocesi di Milano.
Il Consorzio prende nome dalla lettera pastorale "Farsi Prossimo" del Card. Carlo Maria Martini, che sintetizza i valori ispiratori.
Per approfondire www.consorziofarsiprossimo.org
Speriamo che tante altre città “diventino extrapulite” e quindi si costituisca una rete ; sarebbe certo un vantaggio per tutti poter avere uno scambio di esperienze positive.
Prendere contatto, condividere, fare una donazione, offrire volontariato o dare buoni consigli attraverso il sito internet www.milanoextrapulita.it
Il progetto dedicato a ridare dignità alle fasce più deboli della società, alle persone emarginate, ai senzatetto, ai richiedenti asilo, a chi ha perso il lavoro, a chi vuole sentirsi utile nella propria città.